Gigliola Zecchin (in arte Canela) è scrittrice e giornalista culturale. Nata a Vicenza, è emigrata con la sua famiglia in Argentina all’età di 9 anni, nel 1942. Nel paese sudamericano ha imparato lo spagnolo e studiato Lettere all’Università di Córdoba. Ancora molto giovane, ha cominciato a lavorare alla radio e alla televisione come autrice e conduttrice dei suoi stessi programmi, diventando un punto di riferimento per la programmazione rivolta al pubblico infantile e, successivamente, per il giornalismo culturale. Dal 1987 al 2003 ha sviluppato le collezioni di letteratura infantile e giovanile per la casa editrice Sudamericana. Ha pubblicato numerosi libri per bambini, sia di narrativa che di poesia, e in due occasioni ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “White Ravens”. Nel 2023 il libro per giovani lettori La Hoguera è stato selezionato dalla Asociación de Literatura infantil y juvenil de Argentina (ALIJA) come miglior libro dell’anno e l’anno successivo ha rappresentato l’Argentina nella Honour List biennale della International Board on Books for Young People (IBBY). Ha pubblicato il romanzo En brazos del enemigo (2015) e Poesía reunida 2000-2020 (2021), che include 5 raccolte e il suo ultimo libro di versi, La mejor herida. Fra i numerosi riconoscimenti, si possono annoverare: il titolo di “Ciudadana destacada de la Cultura” concessole dall’Assemblea Legislativa di Buenos Aires; la Medaglia d’oro al Lavoro e al progresso economico, conferitale a Vicenza nel 1978; la Targa d’oro 2023 dell’associazione Vicentini nel Mondo; 5 edizioni del prestigioso premio Martín Fierro alla migliore produzione televisiva e radiofonica, di cui uno per il programma “Colectivo imaginario”, andato in onda per 19 anni, e uno alla carriera; il premio Konex, vinto in due occasioni (1991 e 2007). È stata insignita, inoltre, dell’Ordine di Cavaliere della Repubblica italiana.
Una galassia è un insieme di stelle, sistemi, pianeti, associazioni e ammassi stellari, gas e polveri cosmiche, materia oscura ed energia, legati tutti dalla reciproca forza di gravità e con forme e strutture più o meno definite. Variano dalle più piccole, contenenti poche decine di milioni di stelle, alle galassie giganti che ne hanno anche mille miliardi.
Le Nubi di Magellano sono due galassie, di forma irregolare e di piccole dimensioni, collegate da un ponte luminoso e visibili nell’emisfero australe. Poiché ospitano generazioni di stelle, alcune molto vetuste, altre più giovani, altre ancora neonate, questa intensa formazione rappresenta uno straordinario laboratorio naturale che consente l’osservazione e lo studio della nascita, dell’evoluzione e della morte di questi corpi celesti. Furono descritte da Antonio Pigafetta, che dette loro il nome, nella relazione del primo viaggio intorno al globo terrestre.
La spedizione, finanziata dalla Corona spagnola, fu guidata dal portoghese Ferdinando Magellano e, dopo la sua uccisione nelle Filippine, portata a termine da Juan Sebastián Elcano, capitano della nave Victoria, l’unica delle cinque navi della flotta a compiere il giro e a tornare nel porto di Sanlúcar de Barrameda alle foci del Guadalquivir da dove erano partiti. Un italiano, un portoghese e uno spagnolo sono pertanto i protagonisti di quell’impresa che durò tre anni (1519-1522) e che cambiò il mondo. Per la circostanza e il luogo del loro avvistamento, la loro morfologia ed eterogeneità e per tutti i dati e le suggestioni che emanano, le due galassie ispirano il nome e, metaforicamente, i contenuti di questa collana che ha come proposta principale la circolazione di idee e pensieri, il discorso sinergico e interdisciplinare, il senso epistemologico della complessità, le relazioni Europa-America.
In prospettiva transatlantica, ma anche in senso globalmente più ampio, la collana Le Nubi di Magellano è attenta ai valori, alle interpretazioni e ai paradigmi più luminosi ed esemplari tesi a lanciare o a rinnovare continuamente la riflessione e il dibattito etico ed estetico, ma si apre ugualmente alle geotestualità che recuperano contatti, scambi, marginalità e fratture, alle voci che difendono frammenti, differenze e specificità, alle forme che negoziano collisioni e interazioni, alle azioni combinate di linguaggi e sistemi. In relazione a tali premesse, la collana concepisce un iberoamericanismo in movimento, plurale e composito, polifonico e dialogico, che coinvolge in particolare l’Europa, l’America Latina e i Caraibi ma che si estende anche ad altri continenti, altre culture, altre lingue.
Le Nubi di Magellano sono liete di proporre i contributi più vigili nella ricerca e nella creazione in questi ambiti e accolgono la pubblicazione di: – Testi (saggistica, poesia, narrativa, teatro), traduzioni ed edizioni critiche. – Monografie, miscellanee, cataloghi.