Attraversare il mare è un commovente romanzo autofiction sul dopoguerra italiano, sull’esperienza dell’emigrazione infantile, sullo sradicamento e il successivo radicamento in una terra promessa: l’Argentina. L’autrice infila con maestria orafa una serie di cartoline narrative in cui ascoltiamo il lessico famigliare che dà vita ad aneddoti accattivanti e agrodolci dallo sguardo profondamente poetico. Vignette che potrebbero essere pubblicate in qualsiasi ordine e la storia avrebbe un senso, così come i salti della memoria invocati dal presente. È la testimonianza della ricostruzione emotiva e materiale, in prima persona, di una famiglia che ha abbandonato il panico di una guerra recente, il trauma del nascondersi negli scantinati durante i bombardamenti. Perché a innescare la loro emigrazione, nel 1952, è stato il ricordo: una volta superata la minaccia reale, fu necessario allontanarsi dai pericoli della memoria. Gigliola Zecchin, scrittrice e giornalista culturale, ha scritto questi racconti in spagnolo con assaggi del veneto e dell’italiano parlato durante l’infanzia. Attraversare il mare è la vicenda indimenticabile di una speranza andata in porto.